IL RILIEVO DELLE GROTTE : LA PIANTA

Il rilievo topografico di una grotta è molto più eloquente di una descrizione; può servire a valutare le difficoltà, che si possono incontrare, per capire che attrezzatura è necessaria, per potervisi orientare e soprattutto è la base di ogni ricerca sia naturalistica che esplorativa.

Per realizzare il rilievo di una grotta serve una bussola per rilevare la direzione, un inclinometro per misurare le pendenza, un nastro metrico per le distanze, carta e matita per schizzare un rilievo di campagna. La procedura consiste nella realizzazione di una poligonale, cioè, nell'individuazione di una serie di punti consecutivi (reciproca mente visibili) uniti da una linea spezzata ideale (la poligonale) della quale si misura l'azimut o angolo orrizzontale con la bussola, l'inclinazione con l'inclinometro e la distanza con il nastro. Sulla poligonale si schizza la pianta, cioè, la proiezione su di un piano orrizzontale della grotta e la sezione longitudinale, cioè, la proiezione della grotta su di un piano verticale, oltre a queste, nei punti più caratteristici vengono eseguite delle sezioni trasversali, che danno un'idea più precisa della sagoma della grotta e della sua morfologia, e si riportano quei particolari, che si ritengono maggiormente degni di nota. Successivamente, a tavolino si riporta in bella copia quanto rilevato.